Audit Pills: Elementi da valutare per la rilevazione tempestiva della crisi d’impresa

16-01-2023

Gli studi hanno dimostrato che le imprese in crisi presentano sempre situazioni più o meno gravi di squilibrio economico-finanziario che nel medio lungo termine vanno a compromettere la solidità patrimoniale dell’impresa e la sua indipendenza finanziaria.

L'imprenditore deve infatti istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato ai sensi dell'articolo 2086 del Codice civile, ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi e dell'assunzione di idonee iniziative.

Per verificare la sostenibilità dei debiti e la continuità aziendale in un orizzonte di almeno 12 mesi è necessario dotarsi di un cash-flow previsionale (per le PMI assimilabile all’EBITDA previsionale).

I principali indicatori da considerare indici di allerta sono:

  1. Patrimonio Netto Negativo;
  2. Cash-Flow previsionale a 12 mesi riportante flussi negativi;
  3. Debiti per retribuzioni scaduti da almeno 30 gg pari a oltre la metà dell’ammontare complessivo delle retribuzioni mensili;
  4. Debiti verso fornitori scaduti da almeno 90 gg di ammontare superiore ai debiti non scaduti;
  5. Esposizioni nei confronti di istituti di credito e degli altri intermediari finanziari scadute da più di 60 gg o che abbiano superato da almeno 60 gg il limite degli affidamenti ottenuti in qualunque forma purché rappresentino almeno il 5% del totale delle esposizioni;
  6. Presenza di segnalazioni dei creditori pubblici qualificati.

Di seguito si riportano invece dei Ratio utili per il management e per organi di controllo per monitorare la stabilità patrimoniale e finanziaria:

Indice di indipendenza finanziaria (PN/totale Passivo)
PN rettificato (al netto di crediti vs soci)
PN tangibile (al netto degli intangibles)

Indici di settore (comparazione con media e best)

Indice di sostenibilità degli oneri finanziari (O.F. / fatturato)

Indice di adeguatezza patrimoniale (PN rettificato / Debiti totali)

Indice di ritorno liquido dell’attivo (MOL / totale Attivo)

Indice di liquidità (Attività a breve / Passività a breve)

Indice di indebitamento previdenziale e tributario

Infine, si prevedono specifici indici per le start-up innovative, le imprese in liquidazione e le imprese neocostituite ma soprattutto si tiene conto di alcune specificità come il mondo delle cooperative e dei consorzi.

Per le imprese costituite da meno di due anni l’unico indice che rileva è il solo patrimonio netto negativo.


Per le imprese in liquidazione, a condizione che esse abbiano cessato l’attività, l’indice rilevante della crisi è rappresentato dal rapporto tra il valore di realizzo dell’attivo liquidabile il debito complessivo della società.


Per le start-up innovative di cui al decreto-legge 18 ottobre 2012, n.179, convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, e le PMI innovative di cui al decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. 33 non possono applicarsi gli stessi indici. Ciò in ragione dell’elevato tasso di insuccesso connaturale al profilo di rischio che caratterizza queste imprese. L’indice di crisi risiede dunque, nella capacità di ottenere le risorse finanziarie per la prosecuzione dell’attività di studio e di sviluppo, laddove un momento di criticità è costituito dalla sua sospensione per almeno 12 mesi. Per la misurazione dell’indice si ricorre pertanto al DSCR, tenendo conto del fabbisogno finanziario minimo per la prosecuzione dell’attività di studio e sviluppo del progetto.


Per le cooperative, in relazione al prestito sociale, il calcolo dell’indice DSCR a 6 mesi tiene conto dei flussi attesi, per versamenti e rimborsi del prestito stesso, secondo una non irragionevole stima, basata sulle evidenze storiche delle relative movimentazioni non precedenti a tre anni.
Sempre per le cooperative, nel calcolo dell’“indice di liquidità”, la voce relativa al “passivo a breve termine”, in relazione al prestito sociale, deve tener conto delle precisazioni e delle valutazioni effettuate con riferimento al calcolo del DSCR e dell’indice di adeguatezza patrimoniale.


Per le cooperative agricole di conferimento, per le cooperative edilizie di abitazione, per i consorzi e le società consortili, inclusi i consorzi cooperativi, l’indice di adeguatezza patrimoniale potrà essere modificato, tenendo conto dei debiti vs soci riferiti allo scambio mutualistico.

Tramite l’istituzione di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili le imprese devono essere in grado di elaborare le informazioni necessarie per utilizzare la lista di controllo particolareggiata ed effettuare il test pratico.

Italrevi effettua queste analisi predittive per tutti i suoi clienti in maniera tempestiva, sistematica ed efficace, così da supportare il management nel monitoraggio della gestione della propria impresa e contribuire al suo miglioramento continuo.

Dott. Claudio Gurrieri

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