Il Principio Contabile per gli Enti del Terzo Settore: OIC 35

29-08-2023

Il Principio Contabile ETS dell’Organismo Italiano di Contabilità (OIC), introdotto nel febbraio 2022, disciplina i criteri che regolano la presentazione dello stato patrimoniale, del rendiconto gestionale e della relazione di missione degli enti del Terzo Settore (con riguardo a struttura e contenuto) e la rilevazione e valutazione di alcune fattispecie tipiche di quest’ultimi.

Sono definiti enti del Terzo Settore quegli enti

“costituiti per il perseguimento,  senza  scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione  volontaria  o  di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità  o  di produzione o scambio di beni o  servizi,  ed  iscritti  nel  registro unico nazionale del Terzo settore”.

Destinatari e postulati

Secondo quanto descritto nel Principio, i destinatari primari del bilancio sono coloro che forniscono o intendono fornire risorse sotto varie forme (donazioni, contributi, volontariato) e senza nessuna aspettativa di ritorno e i beneficiari delle attività dell’ente.

L’organo di amministrazione deve verificare la sussistenza del postulato di continuità aziendale attraverso una valutazione prospettica che può essere effettuato predisponendo un budget che dimostri che l’ente ha le risorse sufficienti per svolgere le proprie attività nei dodici mesi successivi alla data di riferimento del bilancio.

Bilancio d’esercizio

Il Principio si applica a quegli enti che redigono il bilancio di esercizio formato da stato patrimoniale, rendiconto gestionale con indicazione di proventi ed oneri e relazione di missione che illustra le poste di bilancio, andamento economico e gestionale e modalità di perseguimento delle finalità statutarie. Tale bilancio deve essere inoltre redatto in conformità alla modulistica definita con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentito il consiglio nazionale del terzo settore.

Il testo del Principio prevede delle apposite appendici contenenti i nuovi schemi dello stato patrimoniale, del rendiconto gestionale e la relazione di missione.

Riguardo allo Stato Patrimoniale, l’ente dà informativa nella relazione di missione dell’appartenenze dell’elemento a più voci qualora ciò sia necessario ai fini di una migliore comprensione del bilancio.

Il rendiconto gestionale è suddiviso in 5 aree, identificate dalle lettere A,B,C,D ed E, così caratterizzate:

I proventi, i costi e gli oneri, che devono essere adeguatamente classificati, secondo la propria tipologia e voce di riferimento ed inseriti nell’area appropriata.

L’Ente può presentare in calce al rendiconto gestionale costi e proventi figurativi, opportunamente documentati e rilevati al fair value se stimabile in maniera attendibile.

Relazione di missione

Essa illustra le informazioni generali, le poste di bilancio, l’andamento economico dell’ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie, cumulando informazioni che il Codice civile colloca distintamente per le società di capitali nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione.

Altre disposizioni

  1. Le transazioni non sinallagmatiche si registrano nello stato patrimoniale come attività rilevate al fair value alla data di acquisizione. In contropartita sono rilevati dei proventi nel rendiconto gestionale classificati in modo similare a quanto sopra descritto.
  2. L’organo amministrativo dell’ente può decidere di vincolare le risorse ricevute a progetti specifici, rilevando ad accantonamento nel rendiconto gestionale la voce “Accantonamento a riserva vincolata per decisioni degli organi gestionali” delle aree A ed E e come contropartita “Utilizzo riserva vincolata per decisione degli organi istituzionali delle stesse aree”.
  3. Un simile criterio si applica ai vincoli apposti dai donatori, che si registrano alla voce del Patrimonio Netto Vincolato come “Riserve vincolate destinate da terzi” (Area A) e in contropartita come “Utilizzo riserva vincolata per decisione degli organi istituzionali delle stesse aree”. Nel caso di vincolo apposto con la condizione di un evento futuro e incerto che permette al donatore di riprendere possesso delle risorse, l’ente rileva in contropartita (Area D) sotto la voce “debiti per le erogazioni liberali condizionate” nel passivo dello stato patrimoniale. Tale criterio si applica anche ai contributi pubblici.
  4. Le quote associative ancora dovute sono rilevate come credito nella voce (A) “quote associative o apporti ancora dovuti” e sono iscritti in contropartita come “Fondo dotazione dell’ente” dello Stato Patrimoniale nel caso di quote relative alla dotazione iniziale dell’ente o “proventi da quote associative e apporti dei fondatori” nel rendiconto gestionale negli altri casi. 
  5. In materia di determinazione del valore d’uso gli enti possono utilizzare l’approccio semplificato dell’OIC 9, mentre le eventuali svalutazioni delle immobilizzazioni sono rilevate in un’apposita voce del rendiconto gestionale

ItalRevi, in virtù della sua lunga esperienza di attività professionale e di revisione degli enti del Terzo Settore, propone alle imprese non profit attività di supporto e specifiche checklist per agevolare la redazione dei propri bilanci in linea con le best practice in materia.

Dott. Bruno Bernardis

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