Negli ultimi decenni la sostenibilità è passata dall’essere un concetto astratto e di carattere prevalentemente etico a rappresentare un elemento cardine delle politiche aziendali e delle pratiche gestionali. Oggi non si tratta più soltanto di elaborare strategie di responsabilità sociale, ma di incorporare in maniera strutturale la dimensione ambientale e sociale all’interno delle logiche economiche e contabili. Anche la revisione legale e i sistemi di auditing hanno progressivamente ampliato il loro raggio d’azione, includendo la verifica e l’attestazione di informazioni che non riguardano esclusivamente la sfera finanziaria. Questo processo ha dato vita a un settore di studio e di pratica professionale che, pur ancora giovane, sta conoscendo un’espansione molto rapida e promettente.
La cosiddetta reportistica di sostenibilità si occupa di registrare, monitorare e comunicare non solo i risultati economici di un’impresa, ma anche gli effetti ambientali e sociali delle sue attività. A differenza della contabilità tradizionale, essa prende in considerazione anche i costi e i benefici di lungo periodo, gli impatti sulle comunità locali, il consumo di risorse naturali e la capacità di generare valore condiviso. In questo contesto, il revisore svolge un ruolo essenziale: deve garantire che i dati forniti dalle imprese siano attendibili, completi e conformi alle normative vigenti, che diventano via via più articolate e stringenti (si pensi alle direttive europee sulla rendicontazione di sostenibilità o alle normative fiscali ed ambientali nazionali). Un aspetto strettamente collegato è rappresentato dal compliance audit, cioè il controllo di conformità rispetto a regole, leggi e standard. Laddove in passato esso si concentrava soprattutto sul rispetto delle disposizioni contabili e fiscali, oggi comprende anche la verifica della rispondenza a criteri di sostenibilità ambientale, di tutela dei diritti dei lavoratori e di responsabilità sociale.
Negli ultimi vent’anni l’attenzione degli studiosi verso auditing e contabilità di sostenibilità è cresciuta in maniera costante, con un’accelerazione significativa nell’ultimo decennio. Il numero di pubblicazioni è aumentato di anno in anno, segno che il tema è entrato stabilmente nell’agenda scientifica internazionale. Riviste specializzate in auditing, governance e gestione aziendale hanno dedicato sempre più spazio a questi argomenti, a testimonianza di un interesse trasversale che unisce discipline diverse.
Le aree di ricerca più indagate riguardano:
Un dato interessante è che la produzione scientifica è ancora concentrata in un numero ristretto di autori e gruppi di ricerca, il che dimostra come il settore stia muovendo i primi passi e non abbia ancora raggiunto la piena maturità accademica.
Nonostante i progressi, permangono numerose difficoltà. Una delle principali riguarda la comparabilità dei bilanci e dei report di sostenibilità: la mancanza di criteri univoci e di indicatori standardizzati rende complesso il confronto tra aziende di settori diversi o di Paesi differenti. Inoltre, la crescente articolazione delle catene del valore globali amplifica la complessità del lavoro del revisore, che si trova a dover esaminare non solo i dati finanziari, ma anche variabili qualitative relative a fornitori, processi produttivi e impatti ambientali.
Diventa quindi fondamentale rafforzare la formazione professionale di revisori e contabili di management, affinché possano sviluppare nuove competenze in materia ambientale e sociale e affiancare le imprese nell’integrare questi principi nei processi decisionali. Allo stesso tempo, è indispensabile che i legislatori e gli organismi di standardizzazione introducano norme chiare e obblighi di disclosure più vincolanti, per innalzare la qualità delle informazioni rese disponibili agli stakeholder e ridurre fenomeni di greenwashing o comunicazioni poco trasparenti.
Il D.lgs. 123/2024 stabilisce che la rendicontazione di sostenibilità debba essere attestata esclusivamente da revisori legali iscritti al registro del MEF, in possesso di formazione specifica.
Gli iscritti al Registro dei Revisori Legali, entro la data del 1° gennaio 2026, sono considerati abilitati e possono rilasciare le attestazioni di conformità della rendicontazione di sostenibilità senza che siano osservati gli obblighi del tirocinio e dell’esame di idoneità. Tale condizione è valida per gli iscritti al Registro dei Revisori Legali purché:
La revisione contabile applicata alla sostenibilità rappresenta un campo in pieno sviluppo, destinato a occupare un ruolo sempre più strategico. Essa non si limita a certificare la correttezza dei dati economici, ma si propone come strumento per valutare la responsabilità complessiva dell’impresa nei confronti della società e dell’ambiente.
Siamo di fronte a una disciplina ancora giovane, ma che si sta rapidamente espandendo, offrendo spazi significativi sia per la ricerca accademica sia per la pratica professionale. Investire nel rafforzamento dei processi di auditing della sostenibilità non significa soltanto adeguarsi a un obbligo normativo, ma soprattutto contribuire alla costruzione di un modello di sviluppo più trasparente, responsabile e orientato al lungo periodo.
I revisori di ItalRevi dispongono delle competenze necessarie per la revisione dei report di sostenibilità. Per qualsiasi informazione o chiarimento, non esitate a contattarci: saremo lieti di rispondere alle vostre richieste.
Dott. Riccardo Scalia